Movie Pill

“Wendy, amore…sono a casa!” Non guardarmi così, non mi sono flippato il cervello con il mio amico immaginario del salone delle feste, stavo solo pensando al mio romanzo e mi sono trovato un’ascia fra le mani. Non voglio farti del male: non sono mica il lupo cattivo! Preparatevi a una Movie Pill “col botto” che da Shining a Batman passando per Qualcuno volò sul nido del cuculo e Chinatown è tutta dedicata all’attore più genialmente pazzo di Hollywood: Jack Nicholson.

Da Quentin Tarantino a David Lynch passando per Mickey Rourke e Macaulay Culkin il mondo del cinema è pieno di lock&stock, ma sul gradino più alto regna indiscusso lui: Jack Nicholson il cappellaio più matto di tutto il paese delle meraviglie hollywoodiane.

Venuto al mondo il 22 aprile 1937 a Neptune, ridente cittadina di 5.200 abitanti dell’ east coast a un’ ora da Manatthan John Joseph Nicholson, dopo un’adolescenza sconclusionata, spegne le sue 18 candeline a Los Angeles dove conosce la “meglio Hollywood” quella ribelle e lisergica di Dennis Hopper, Harry Dean Stanton e del regista Roger Corman. Lo stesso Corman, scopritore di talenti come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Peter Bogdanovich, James Cameron e Jonhatan Diemme, che lo lancerà nel 1960 con La piccola Bottega degli orrori.
Il grande successo, però, arriva nel 1969 con Easy Rider, dove, nei panni di George Hanson avvocato alcolizzato e in cerca di emozioni forti, riceverà la sua prima nomination agli Oscar come “Miglior attore non protagonista”.
Eccovi una delle scene cult di questo capolavoro beat, ribattezzata su YouTube “Joint&Venusiani”:

Nel giro di qualche mese il nostro Jack diventa uno degli attori più richiesti di tutti gli States e dopo una serie di ottime interpretazioni (memorabile quella in Chinatown di Roman Polansky) che gli valgono statuette, coccarde e uomini nudi sopra al caminetto nel 1975 passa alla storia con Qualcuno volo sul nido del cuculo di Milos Forman.
Unico assieme a Accadde in una notte (1934) di Frank Capra e Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Diemme ad aver vinto i cinque più ambiti riconoscimenti (miglior: film, regia, attore protagonista, attrice protagonista e sceneggiatura) alla lotteria degli Oscar, Qualcuno volò sul nido del cuculo è uno dei film più provocatori dei seventies per il coraggio con cui affronta la delicata tematica della vita nei manicomi negli anni ’70.
All’interno di un ospedale psichiatrico modello con tanto di piscina, campo da basket e sala idromassaggio nulla è come sembra. Pazienti indiscriminatamente etichettati come pazzi vengono sottoposti a trattamenti disumani come l’elettroshock e vivono in una condizione di totale noncuranza fino all’arrivo di Randle Patrick McMurphy (Nicholson) che con il suo atteggiamento anticonformista ed irrispettoso delle regole li spingerà a riappropriarsi della propria libertà fino al tragico epilogo.

Il 1980 è l’anno forse più memorabile nella carriera di Nicholson. L’anno di Shining.
Re indiscusso nell’Olimpo dei film più belli di sempre Shining nasce dall’unione di due mostri sacri del XX secolo: Stephen King (autore dell’omonimo romanzo) e Stanley Kubrick (geniale regista di cult movie come Full Metal Jacket e Arancia meccanica).
Ad una pellicola, che di per sé è già un successo, si aggiunge la straordinaria interpretazione di un Jack Nicholson che si immedesima perfettamente nel suo alter ego in celluloide, lo schizofrenico e alcolizzato Jack Torrance, le cui espressioni diaboliche sono universalmente conosciute e apprezzate. Memorabile la scena in cui Jack manifesta i primi segni d’ instabilità mentale o quella, famosissima in cui sfonda a colpi di accetta la porta del bagno dove la povera Wendy ha tentato di rifuggire la sua furia omicida.
Il protagonista gradualmente discende verso l’oblio ed anche lo spazio attorno a lui sembra risucchiato nel vortice della follia come pure la colonna sonora sempre più inquietante. Ecco allora i corridoi riempirsi di presenze evanescenti e inondarsi di sangue mentre nella mente di Jack si consuma una lotta tra il razionale e l’irrazionale.
E’ difficile compiere una scelta ed estrapolare un’unica sequenza da proporvi perché sono tutte dei capolavori di forma tecnica e suspense ma credo che questa non vi deluderà.

Per chi volesse saperne di più esiste il making of del film: Making the Shining diretto dalla figlia di Stanley Kubrick, Vivian e reperibile in rete. Inoltre al celebre regista e alle sue opere sono state dedicate numerose monografie e pubblicazioni (tra cui Tutti i film di Stanley Kubrick di Paul Duncan e l’immancabile remainders Kubrick e il cinema come arte del visibile di Sandro Bernardi) magari tra le pagine potreste scoprire che “l’inquadratura delle gemelle” si ispira a una celebre foto Identical twins scattata nel 1967 da Diane Arbus e chissà cos’altro ancora!

Per mantenere la parola e finire “col botto” parliamo del leggendario Jack-Joker nel Batman diretto nel 1989 da Tim Burton. Qui Nicholson tocca il suo apice diabolico nell’abbozzare quel ghigno malefico che un po’ come il clown di It popolava i nostri incubi da bambini. Profondamente immerso in questo ruolo, che diventerà maledetto dopo la tragica morte di Hert Ledger, l’attore ha più volte dichiarato di essere molto legato e si potrebbe quasi dire ossessionato, da questo grottesco personaggio.

Il mio consiglio quindi è quello di reperire tutti i Batman da quello storico del ’89 di Burton all’ultimo di Nolan e di immergervi in queste serate afose nella cupa Gotham City e nei suoi segreti.
Questa clip dovrebbe infondervi lo spirito giusto!

di Micol Lorenzato