Noi Non Siamo Peccatori

Lussuria. Gola. Vuoto. Noi non siamo peccatori. E’ stato sui banchi di scuola con Dante che abbiamo iniziato a considerare queste parole. Abbiamo iniziato a farci i conti con questi peccati. Li abbiamo elencati e distinti, descritti, studiati. Li abbiamo incamerati, cercando sempre di tenerli a una certa distanza da noi. Noi non siamo peccatori. Ce lo siamo ripetuti allo specchio, dopo aver controllato se, nel frattempo è comparso qualche pelo bianco o qualche ruga funesta. L’abbiamo ripetuto fissandoci negli occhi, conoscendo e dando un nome a quella parte oscura che risiede in noi e che non vogliamo vedere. Noi non siamo peccatori. Eppure. Eppure abbiamo desiderato almeno una volta; ci siamo bruciati con la nostra fantasia, pensando l’impensabile, toccato il fondo per poi risalire al posto degli angeli. Angeli decaduti. Angeli peccatori. Viviamo nel quotidiano con una bellissima maschera lucente, vivida e pura; ma sotto di essa si celano misteri torbidi inconfessabili; la parte negativa che nascondiamo, al riparo dal giudizio altrui. E ogni mattina, compiendo lo stesso rituale dello specchio, ci nascondiamo, nutriamo il male nascondendolo a noi e agli altri. Proibire e sopprimere. Ogni giorno, ci eleggiamo santi per conto nostro, assolviamo i nostri peccati e dispensiamo bene preconfezionato, giudicando inesorabilmente chi riteniamo peccatori.

Perché noi non lo siamo.
Non lo siamo.
No.
No?
Lo stai chiedendo a chi? Te lo stai chiedendo ora?
Sei tu la persona che vedi riflessa nello specchio o solo lo spettro infame immagine di una realtà a cui vorresti sfuggire, ma che sei solo capace di ingannare fingendo, e vendendo la tua anima al peccato? Quella tua facciata di cristallo non durerà molto.
Non durerà. Non durerai.
Ti si è letto in faccia il desiderio di trasgredire almeno una volta; sporcarti mani con il fondo del barile della tua anima. Vomitare la tua esistenza e mischiarlo con il fuoco delle trasgressione.
Scivoli sulla tua stessa vita, ingorda, golosa di proibito. Noi non siamo peccatori.
Disgusto per il genere umano che vive l’esistenza ubriacandosi di piacere, peccati e vana gloria, perché non ha il coraggio sufficiente per ubriacarsi di vita.