Pink Sesso

Ricordo bene la prima volta in cui mi sono posta delle domande, avevo 15 anni. Abitavo in una bella casa e mio padre, commerciante benestante, non mi faceva mancare nulla.
Eppure sentivo dentro di me che qualcosa non andava, sentivo mucha bronca nel mio cuore; rabbia, appunto, nel cuore e troppe domande in testa. Vedevo abusi e soprusi verso la mia terra – la nostra Terra – e mi chiedevo se tutto ciò fosse lecito, se davvero avevamo il diritto di farlo. Vivevo bene a casa, lo ripeto, ma mi sentivo dannatamente complice di una società con la testa china che “produce, consuma e crepa” – imparerò poi ascoltando dei dischi in Italia.
Sì, perchè un giorno decisi di scappare. Troppa
bronca nel cuore e nessuna risposta alle mie domande. Salutai qualche amico, e poi me ne andai. Arrivata in Italia trovai altri che come me si ponevano le stesse domande, e qualcuno era persino riuscito a darsi qualche risposta. Chi fra loro più si era dato delle risposte era lui, ed era bellissimo; me ne innamorai il primo giorno in cui lo vidi.
Non so se fosse proprio amore, forse era simbiosi, avevamo i cuori che battevano all’unisono e tutti e due provavamo quella bronca terribile dentro di noi. Sì, probabilmente ero innamorata di lui. Poi il tempo ha premuto forte sull’acceleratore e mi sono forse anche un po’ lasciata andare.
C’era quella TAV che volevano costruire, stuprando la Valle ed espropriando terre alle persone; c’erano quegli spazi che appartenevano alla gente e che volevano prenderseli; c’erano quei prati e volevano farci dei parcheggi. Sapete, non sono una grande economa, nè me ne intendo molto di politica, ma certe cose le senti dentro che proprio non ti vanno.
E io mi sono lasciata andare, ho seguito il mio cuore, ho seguito la mia bronca, e ho seguito lui.
Sì, ero totalmente innamorata di lui.

Maria “Sole” Soledad Rosas nasce in Argentina il 23 maggio 1974. Giunge a Novara nel 1997 e conosce Edoardo “Baleno” Massari, di cui poi diverrà la compagna. Il 4 marzo 1998, durante un irruzione al centro sociale di Collegno, viene arrestata dalla polizia insieme al suo compagno e all’amico Silvano Pelissero. Ai tre viene contestato il reato di “ecoterrorismo” e “associazione sovversiva” per i sabotaggi avvenuti in Val di Susa per protestare contro la TAV. I magistrati assegnano loro il regime di isolamento carcerario. Il 28 marzo 1998, Baleno si impicca nella sua cella del carcere Vallette di Torino. La morte del compagno e le accuse, che ancora persistono contro Sole, la gettano in uno stato di prostrazione che la porterà al suicido per impiccagione l’11 luglio 1998.

(A cura di Diego Pontarolo)