Pitone

Pitone, atto d’amore.
Sesso non ancora consumato, abbracciato.
Spenellate, ovunque, sul petto e i pantaloni, non è facile schizzare questo scritto.
Stazzono, un corpo assente.
Un insieme di pensieri,
sconnessi,
ma sessualmente connessi da un’ insistente volontà di vita.
Un tutto pervaso da un pensiero,
riunire Apollo a Dioniso sotto la grande Giunone.
Paranoico desiderio d’amore, Freud, accanito da un pansessualismo ossessivo.
Contro una morale assente, inibitoria, contro le catene
spezzate da cariche di elettromagnetismo, stimolazioni cerebrali.
Esperienze onaniriche costanti in un tempo di eterno hic et nunc.
Groccato, fusione del corpo, un unico ancestrale.
Pulsioni ritmiche di libido,
ogni passo un gradino verso l’alto insieme,
una scala senza fine si erige
fino al limes della morte.
Da qui un nudo pan-orama.
Sudore ed enfasi, alla ricerca del confine da navigare.
Di tutto il porto, sarà la barca dall’albero più GGrande.
Nascondi tutto sotto il lino,
nascondi tutto sotto il nero.
Nulla rimane se non un’impressione.
Mai stato detto, mai stato scritto.
Mai stato vero.
Disatteso.
Ancora proteso.

(di Andrea Pastorello)