Un muffin per la vita

Dolce come il miele. Persone come Lisa non sanno cosa sia il piacere del cibo, dello star bene con se stessi. Un biscotto integrale, questa è la colazione di Lisa. Lisa pesa 38 kg, Lisa è tutt’ossa, Lisa per colazione mangia un biscotto integrale. Nessuno la nota quando cammina per strada, neanche fosse invisibile. Neppure la madre la vede: o meglio, evita di guardarla. Anni di discussioni, anni passati a provare a farle mangiare qualcosa, qualsiasi cosa. Ma niente, sforzi inutili. Se qualcuno per caso la incontra con lo sguardo non può nascondere il disgusto. Il peggio deve ancora venire, lo sguardo si alza dalle gambe ossute agli occhi, quegli occhi. Non c’è nulla di peggio, occhi vuoti, occhi di una disperata. Lei se ne accorge, lei vede tutto, vede la gente che la indica, e vuole solo essere risucchiata in un buco nero. Per questo non si ferma mai, cammina a testa bassa per le strade della città, non si specchia sulle vetrine per controllare come le stanno i capelli. Lisa è triste come un misero piccolo biscotto integrale con zero zuccheri. Com’è possibile che una ragazza di vent’anni possa ridursi così? Il brutto è che non si ricorda più com’era prima. Si sente vuota, ma non è mai abbastanza, vuole svuotarsi sempre di più. Tre fette biscottate e marmellata. Questa è la colazione di Lisa. Lisa pesa 58 kg, Lisa è formosa, Lisa per colazione mangia tre fette biscottate e marmellata. Ma è la stessa Lisa di prima? No, questa è diversa, totalmente. Questa Lisa è felice, la gente la nota perché è la ragazza con gli occhi più belli del mondo. Occhi che sorridono, che sanno di vita. Ora guarda in faccia le persone, non cammina, ma corre. La vedi spesso con un gelato in mano, alla fragola, il suo gusto preferito. Alcuni giurano di averla vista addentare un Mc Wrap seduta ad un tavolino. Cos’è successo a Lisa? Beh è semplicemente felice. Sottovalutiamo l’importanza di cosa e quanto mangiamo. Non si tratta più di necessità o ingordigia, ma di benessere dell’anima. Dimenticavo, Lisa è fidanzata con Andrea. L’ha conosciuto in mensa, quando era ancora dentro quel corpo che non le apparteneva. Lui le porgeva un muffin al cioccolato.

di Serena Guglielmi