Vivi libero o muori

Non è mai stato tanto per partecipare, non si è mai trattato di godersi il viaggio, è stato sempre e solo per vincere: portare a casa il jackpot, umiliare il prossimo tuo e schiacciare la testa bifronte del potere costituito. Perde chi si fossilizza, chi baratta il buio futuro con la calda luce del 25 settembre 2011, chi si rifiuta categoricamente di alzare l’asticella, il figliol prodigo che ritorna, l’amore corrisposto, chi non ha cicatrici.
Ogni giorno io ti guardo dritto negli occhi ma tu non mi vuoi vedere, rifugiato politico di un domani sempre in divenire. Io sono evoluzione, io sono il Dio tuo. Mai fiaccato dalle avversità, fame che aumenta ad ogni sconfitta ed una bestia affamata è una bestia pericolosa perché è una bestia primitiva. Polvere nelle mie fauci, polvere nei miei occhi, polvere di genti che sono state ma non sono più. Polvere di un passato lontano, polvere di Pandora. Vieni a me e io ti distruggerò, ti libererò dall’ordine che opprime le tue carni mortali, solo così potrai apprezzare la sincerità dell’Orsa Maggiore e sedere alla mia destra.
Morirai e le tue memorie andranno inesorabilmente perdute nel tempo, non sarà permesso ad alcun uomo di dissetarsi alla fonte della conoscenza senza prima avere affrontato e perduto le Dodici Prove, io sono intransigenza. Il nemico che rispetti sarà sempre colui da cui più che mai saprai trarre delle lezioni di vita, ecco perché uccido, ecco perché non si scappa alla morte: perché l’infinito implica noncuranza del domani, senza limiti si perde di vista la vetta del Monte ed il Monte è tutto. Abbi quindi timore di me ma, sopra ogni cosa, abbi rispetto per i doni che ti ho concesso perché, figlio mio, in molti sono chiamati ma pochi vengono scelti.

(di Andrea Tombolato)