Abitudini

«Non pensi mai di poter morire per aver mangiato troppo sushi?», chiedo.
«Non pensi mai di poter morire mentre lavi i piatti?», mi risponde Andrea.
Lo guardo senza capire.
Non mi ha detto “attraversando la strada” o “facendo parapendio”. No, lavando i piatti.
I maki passano sul nastro. Sento gli sguardi dei clienti che sono seduti dopo di noi.
Andrea si sta appropriando di ogni singolo pezzo di maki con tempura di gambero.
E già non ne passano molti, di quelli.
«Sai», mi dice mentre intinge l’involtino di riso nella salsa di soia, «il wasabi andrebbe sciolto qui dentro, ma a me non piace. Lo prendo solo se ho il naso chiuso. Fa miracoli.»
Io bevo il mio tè al gelsomino e poi rimango a guardare le decorazioni sulla tazza.
Sono fiori di ciliegio. Non ho il coraggio di girarmi verso gli altri. Per fortuna ad Andrea piace guardare il cuoco mentre lavora e così, quando siamo entrati, ci siamo seduti davanti al bancone. In questo modo Andrea può prendere quello che vuole nel momento stesso in cui viene messo sul nastro.
Tanto varrebbe avere un cuoco personale.
Appoggio la tazza e prendo un nigiri di salmone. Il riso non si sgrana, il pesce è umido e grasso. Lo tengo tra le dita e lo giro. Immergo il salmone nella salsa e poi lo metto tutto in bocca. Mastico e mi sento le guance enormi, come un criceto. Mi pulisco le dita sul tovagliolo e, con le bacchette, metto un po’ di wasabi nella salsa. Mescolo fino a quando non si scioglie.
«Non volevo dire questo», fa Andrea.
Io lo guardo.
«Non volevo parlare del wasabi. Volevo dirti
che il mio gatto è morto ieri sera, mentre
stavo lavando i piatti.»
«Mi dispiace.»
«Avevo trovato quel gatto quando Giorgia mi ha lasciato. Non è bello vedere che
smette di muoversi mentre tu ti stai asciugando
le mani. E la morte non si sposa bene con la schiuma e le bolle di sapone.»
Io so che sto pensando alla muffa nella pentola che ho lasciato a bagno per troppo tempo, e ai pezzi viscidi di uovo e carne nello scarico del mio lavandino. Mi sta passando la fame.
«Da domani dovrò riabituarmi», dice.
«A vivere completamente solo.»
«E quindi?»
«Comprerò una lavastoviglie.»

(di Alessio Posar)