Editoriale

Può esistere un’ira nobile? Provare sentimenti di rancore e nutrire sete di vendetta nei confronti di un altro essere vivente non è sicuramente un comportamento degno di lode. Spesso, però, rabbia ed ira si confondono nella coscienza del popolo e si tende a perdere le diverse sfaccettature che ogni singolo termine porta con sé.
Adirarsi non significa necessariamente odiare, essere una persona spregevole. A volte per odiare è necessario amare e così pure solo chi ama può, a volte, cedere all’ira. Quel sentimento di trasporto per un torto subito, quella breve frazione di secondo dove tutto lo sdegno si sfoga con atti violenti e plateali, dimostrano come l’ira possa nascondere dentro di sé un significato più profondo delle bestemmie e i pugni che a volte la rappresentano.
Annoverato dalla religione cattolica come uno dei sette vizi capitali, ritroviamo tuttavia l’ira all’interno delle stesse Scritture come opposizione massima al peccato. La troviamo nel Messia che scaccia con la frusta dei cambiamonete dal tempio urlando: «Non fate della casa del Padre mio un mercato!», la troviamo ancora nello sterminio dei primogeniti la cui soglia di casa non fosse segnata col sangue, o nel pianto e stridore di denti promessi a chi varcherà la soglia dell’inferno. L’ira, dunque, come espressione massima di rifiuto verso il male. «Perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita.»
Così anche noi possiamo imparare ad adirarci. Quando ce ne sia la necessità, provare ad incanalare la nostra rabbia in un’ira costruttiva, uno sfogo che si scagli con violenza contro ciò che c’è di sbagliato. Non guardare e passare, non vivere una vita meschina. Possiamo rispondere dunque in maniera affermativa alla domanda iniziale: può esistere un’ira giusta. Come esistono altresì troppi tipi di ira sbagliata. L’ira fra fratelli, fra il sangue del proprio sangue, l’ira ingiustificata, l’ira smodata e incontrollata, l’ira mossa dalla vendetta, l’ira dei dispetti, l’indifendibile ira violenta di un marito sulla propria moglie. L’odio. Molteplici tipi di ira compongono questo numero di Lahar, come estremamente vario può essere solo il mondo dei sentimenti e delle emozioni. Allora arrabbiatevi ed arrabbiamoci! Stropicciate questo foglio di carta e sudate dalle mani. Dimostrate a voi stessi per cosa sia giusto adirarsi. Buona lettura.