Nel cuore e nel cassetto

La qui presente Boitani Francesca nata a Roma e quivi residente sporge denuncia per il furto subito nel suo appartamento.
Allora signorina, mi dica cosa le è stato sottratto
– Tutti i mei sogni Brigadiere
– Tutti i miei soldi, in ammontare di?
– Non i miei soldi, i miei sogni.
– Tutti i suoi sogni in ammontare di?
– Tantissimi, tutti quelli che può avere una ragazza.
La denunciante non ricorda il numero preciso. Ora può dirmi quando è avvenuto il furto?
– Non con precisione.
– Si sforzi signorina.
– Direi negli ultimi dieci anni. – Ora mi descriva il contenuto dei sogni sottratti. – Allora sicuramente l’amore. – Eh.. l’amore, sia più precisa: il colore, la dimensione, la foggia! – Un amore, grande, fatto di cose semplici. – Numero un amore di dimensioni tali all’apertura alare della suddetta e suppellettili dal valore non quantificabile. Poi?
– È scomparsa la fiducia in me stessa e negli altri.
Numero una fiducia in se stessi, quella degli altri non si può mettere nella denuncia perché non è di proprietà. Cos’altro? – Anche certi piccoli gesti mi hanno rubato, la dolcezza di una mano che ti accarezzi i capelli, che ti dia coraggio, il ricordo di una canzone, ha presente Brigadiere? – Come no! Chi di noi non ha una canzone? Numero una mano più una canzone di autore imprecisato. Dov’erano custoditi?
– Erano nel fondo del mio cuore. – C’era un allarme?
– Mi fidavo, poi ho iniziato a sentire che si stavano sporcando. Mi stavano derubando dal profondo, ma non volevo denunciare, mi sentivo in colpa. Ora il mio cuore è vuoto. Non posso dirle di più. – Può dirmi la dinamica? O se ha sospetti su qualcuno?
[Silenzio].
Signorina lo sappiamo che non è facile, ma se è qui vuol dire che i suoi sogni li vuole ritrovare, no? Non è detto che sarà facile, non è come trovare una Punto… – Si. – Va bene, adesso allora rilegga attentamente la sua deposizione e metta una firma in calce.

Roma, 8 agosto 1999, in data odierna la qui presente Boitani Francesca, utilizzando un linguaggi sibillino dichiara di aver subito ripetutamente atti carnali a scopo di libidine dal di lei padre. E dichiara altresì, di esserne stata profondamente danneggiata e svuotata nel fisico e nel morale.

(di Sonia Berti)