Abbondare

Ripasso la lingua sulla colla, prima partendo da destra e poi da sinistra. Abbondare è meglio che deficiere, o almeno così mi hanno insegnato. Chiudo l’ennesimo regalo che sono stato costretto ad incartare. Avete capito qual è la follia di questo mondo? Non solo bisogna cercare di capire, attraverso un improbabile processo di comprensione dell’ipertesto neuronale, che illusione pubblicitaria ha fatto più effetto sui nostri cari, ma anche nascondergliela con un pezzo di carta attorcigliata. Magari di una forma che non lasci intravedere che cosa c’è davvero sotto. Una specie di diario di Facebook del regalo: presentalo bene e nessuno si chiederà mai “quei dieci euro quante vite sono costati?”. O forse la domanda giusta sarebbe “quante vite si possono comprare con dieci euro?” L’ordine logico dei periodi conta, ma in questo periodo credo sia il profitto a contare di più. Fatto sta che ho dovuto pure guardare un cazzo di tutorial su Youtube per fare un fiocco che non sembrasse la scritta su una di quelle orribili tazze che fanno fare ai bambini per le feste del papà. Apprezzo il gesto, ma a onor del vero (che in periodo natalizio è più raro da trovare che una prostituta che pratica il rimming e non sembri la controfigura di Caitlyn Jenner) fanno schifo. Chiudo il pacco e lo guardo. Mi sale uno strano senso di soddisfazione, più o meno lo stesso di quando finisci di cagare e ti guardi alle spalle, ammirando il volto di Salvini che è uscito dal tuo culo. Mi assale, come una banda di lanzichenecchi manzoniani, un’idea, una fantastica idea regalo last minute. Mi si presenta innocente e sorniona, come mi immagino sia apparso l’arcangelo Gabriele la prima volta a Maria, annoiata e trascurata sul letto di fieno che Giuseppe lasciava freddo troppe notti a settimana. Nessuno pensa mai ad un regalo al mondo. Alla natura, si dai, quella simpatica e ammiccante puttana che per anni ci ha tormentato con malattie infettive, pestilenze, carestie, perdite di denti, malattie veneree, cinepanettoni e Luciana Littizzetto due volte a settimana in tv. Ha fatto anche cose buone davvero, animali tipo, belli eh, di cui non ricordo il nome, ma che ci hanno insegnato a non temere, osservandoli soffrire da teche di vetro e gabbie a cielo aperto. Avarizia. Nel riprodurvi. Avarizia. Nel riprodurci. Abbondare è meglio che deficiere ci hanno insegnato. Tranne che con gli esseri umani, con quelli abbiamo decisamente esagerato.