Lasciatemi Chiudere Questa Porta

Si era trasferito nella casa ai piedi del bosco dopo che sua moglie l’aveva lasciato per un altro. Viveva in quel posto da poco più di due anni. Aveva messo su un vero e proprio ritrovo per tutti coloro che andavano alla scoperta del selvaggio. Un punto di riferimento alle origini della fitta vegetazione che sovrastava l’intera regione.
Aggiornava le provviste con estrema cura. I suoi ospiti non erano facilmente catalogabili: dal banchiere che staccava dalla routine che lo asfissiava durante la settimana al fidato gruppo di avventurieri sempre attrezzati nel minimo dettaglio.
Conosceva perfettamente il bosco perché lo frequentava da quando era ragazzo. Per qualche anno ricoprì anche il ruolo di guardia ambientale responsabile di quella zona. Gran parte dei sentieri battuti erano stati tracciati da lui stesso. Quando era ancora sposato con sua moglie ci veniva quasi tutte le domeniche del mese. Partivano all’alba e percorrevano chilometri e chilometri fra gli alberi immensi che si lasciavano attraversare dai raggi solari, per poi rientrare solamente nel pomeriggio. Parcheggiavano la loro auto nella solita piazzola di sosta non molto distante.
Un giorno ricevette la visita di una giovane coppia. Entrambi disponevano di un’attrezzatura di alto livello. Si saranno conosciuti durante una scalata su per un monte asiatico, chissà. Quando arrivarono nella casa era da poco passato mezzogiorno. Cercavano un posto dover poter mangiare una zuppa calda. Quando si avvicinarono al ritrovo, l’uomo vide nei loro occhi la stessa energia che si sprigionava nei suoi qualche decennio prima.
– Salve! Cerchiamo un posto dove poter mangiare qualcosa di caldo – disse il ragazzo.
– Mi dispiace, ma dovete tornare in città – rispose l’uomo dall’uscio della porta.
– Non possiamo fermarci qui? La città è lontana. Se vuole cucino io – disse la ragazza.
– In casa non ho nulla da mangiare. È domani il giorno delle provviste – rispose l’uomo.
– Neanche una tazza di tè caldo? Glielo paghiamo – riprese il ragazzo.
– Ho finito tutto. Tornate in città, non sprecate altro tempo – concluse l’uomo.
I due ragazzi si guardarono negli occhi, poi ringraziarono ugualmente l’uomo per la disponibilità. Si incamminarono verso la loro auto parcheggiata nella piazzola di sosta, bisbigliando tra di loro. La porta della casa si chiuse senza produrre alcun rumore. L’uomo rimase a guardarli dalla finestra fino a quando non li vide riprendere il sentiero.
Dopo aver mangiato la sua zuppa di fagioli si sedette nella sua poltrona, arrotolò una sigaretta e aprì una pagina a caso del suo Walden sgualcito.