Latte + benzina = Sveltina

Una ragazzina per bene come tutte le altre. Questo è ciò che Margot era sempre stata; ciò che lei stessa pensava sarebbe stata per tutta la vita. Finché, “Piacere, F.”. Arrivò così: porco, stronzo e sicuro di sé com’era. Quella sera lei portava i capelli sciolti, come faceva di solito. Le cadevano lungo le spalle nude e lungo le braccia esili, con timide onde e riflessi dorati, volutamente spettinati alla Nancy Spungen. Lei era l’agnello e lui il lupo, pensò Margot, e nel mentre non poteva fare a meno di sentire il suo sguardo addosso, i suoi occhi che la denudavano dolcemente, lì di fronte a tutti, senza che lei ne provasse alcuna vergogna. Era proprio lì, tutto ciò che un genitore non vorrebbe per sua figlia, tutto ciò che più c’era di sbagliato, tutto ciò che, pur non sapendo, lei aveva cercato fino a quel momento. Prese coraggio e si avvicinò a lui ma lo sapeva, lei sapeva che avrebbe dovuto ascoltare quella vocina; che se la gente diceva che quello era da lasciar perdere, che era un coglione, che era uno stronzo, forse un po’ era vero. Ma era tutto così nuovo e piacevolmente sbagliato per non farlo. Latte e benzina, questo è quel che furono quei due, almeno per una sera di luglio. Sì, perché questa non fu una storia d’amore. Non fu altro che una sveltina. Perché a volte siamo così dei poveri e poveri idioti che pensiamo da pensare di essere in grado di cambiare le persone che incontriamo, di salvarle da loro stesse. anche Anche quando a loro non potrebbe fottere di meno. E sì, probabilmente sarebbe stata la storia d’amore più bella di sempre e Margot, ancora una volta, lo sapeva. Pensava dentro sé che se solo lui fosse riuscito ad abbattere i giudizi nei suoi riguardi, se solo quei giudizi non fossero stati veri, se solo fosse stato davvero diverso e se solo lei fosse stata un po’ meno come se stessa e un po’ più come lui, forse sarebbe stata una storia degna d’essere raccontata. Ma quella serata non fu altro che una viscida e volgare sveltina nel bar del centro. Proprio così, non fu altro che un amore usa e getta, né sudato né voluto davvero. Perché la gente non ci trova mai nulla di importante, nulla di bello, nulla di vero in una “sveltina”; ma lei ci trovò tutto, tutto ciò di cui aveva sempre avuto bisogno per sentirsi un po’ più grande, un po’ più viva, un po’ più benzina.
F. fu il primo amore di Margot. F. fu la sua prima volta. F. non si ricorda nemmeno più il suo nome.
Un brindisi a tutte le sveltine che ci hanno ferito.
Un brindisi a tutte le sveltine che ci hanno fatto stare bene.