Mi Hai Detto

Mi hai detto che l’amore esiste, ma che inizia e finisce esattamente come ogni cosa di questo mondo.
Mi hai detto che hai un nuovo fidanzato, ma a me sono bastate quattro immagini per capire che è un coglione.
Mi hai detto che non ti devo più scrivere, ma io, se scrivo, scrivo a te, o scrivo di te.
Mi hai detto che sono un ragazzino, che non è più il periodo dei tv1kdbxs, che dobbiamo crescere e crescere significa adattarsi ai cambiamenti; però quando ci siamo innamorati, quando eravamo veramente felici, io e te parlavamo di idee, seduti nascosti sotto la scala che veniva scesa da gente capace di parlare solo di soldi, numeri e views.
Mi hai detto che non sei cambiata così tanto, che sei sempre tu; e allora perché ti porti a letto lui e i suoi quattro neuroni che si focalizzano solo su soldi, numeri e views?

Mi sono detto che i postumi sono parte integrante dell’amore, oltre che della droga. Ma non ci credo ancora che è così, non posso accettare di fare come hai fatto tu, di abbassare l’asticella e di svendermi già a venticinque anni, anche se c’è chi direbbe che è proprio questo l’anno dei saldi. Ma io il mio culo non lo do via solo perché quelli che hanno abitato questo mondo prima di noi erano tutti froci. Io il culo l’ho dato via. E se l’ho dato, l’ho fatto solo per potertelo dire, perché tu il tuo culo l’hai dato solo a me. Te la ricordi quella notte in cui abbiamo rubato le chiavi dell’hotel, siamo entrati nella suite ubriachi e ci siamo spogliati sull’uscio, con la telecamera della reception che ci riprendeva? Il giorno dopo non ce la ricordavamo nemmeno quella stanza, ricordavamo solo quelle due parole che ci siamo detti, con il timore che hanno due adolescenti alla loro prima esperienza sentimentale. E se tu fossi qui con me, se tu fossi seduta sopra le mie ginocchia, sono sicuro mi avresti tirato una sberla per questo “esperienza sentimentale.” Beh, io sinceramente non riesco a fare di meglio: perché l’amore è solo un’esperienza, che inizia e finisce.