Quale profeta per il IV Millennio?

“Dipendenza dall’elettronica” è il massimo comun denominatore delle previsioni riguardo il nostro futuro. Niente di cui stupirsi. Con meno tecnologia di quanta ne disponga oggi un iPhone, poco più di 30 anni fa la NASA ha sparato un paio di malcapitati sulla Luna. Possiamo aspettarci di tutto. Perfino la nostra spiritualità potrebbe essere gestita da qualche congegno.

Pensate: il profeta del IV Millennio sarà un robot. Forte, no? Un ammasso di ferraglia che resuscita Lazzaro a suon di elettroshock; un cyborg avanzatissimo che sull’acqua si fa dello sci nautico, altro che passeggiatine. Il verbo, probabilmente, si farebbe titanio, non carne.

Potremmo addirittura diventare profeti di noi stessi: un personalissimo dio tascabile, programmabile secondo le nostre esigenze, un dio che possiamo creare a nostra immagine e somiglianza.

Aspetta, ma non era il contrario?

«E verso l’ora nona KP-312 gridò con gran voce: Elì, Elì, lamà sabactanì?, cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Ma alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Costui chiama KT-111. E subito un di loro corse a prendere uno spruzzino; e riempitolo di olio e postolo in cima ad una canna, gli oliò gli ingranaggi. Ma gli altri dicevano: Lascia, vediamo se KT-111 viene a fargli un backup. E KP-312, avendo di nuovo gridato con gran voce, eseguì FORMAT C:»

(di Diego Pontarolo)