Soli in una stanza

-Dai fallo, sono pronta.
-Ma sei sicura? Se non sei pronta lo capisco, non voglio metterti fretta. E’ una decisione tua.
-Ascoltami.

Lo sguardo di lui si posò sui suoi grandi occhi neri e si sedette sul letto accanto a lei, in qualche modo la capiva. Capiva che magari volesse aspettare, forse sarebbe stato giusto. Non era mai stato nella sua camera, in effetti la conosceva da poco e la vedeva sempre fuori casa. Quel giorno i suoi genitori non c’erano, sembrava il momento giusto. Gli orsetti sopra il comodino lo osservavano, come anche le foto d’infanzia attaccate allo specchio, sembravano controllare le sue mosse. Gli occhi si spostarono sul corpo di lei, che di lì a poco avrebbe dovuto toccare, violare. Lei parlò.
-Ascoltami, lo so che non hai nessun motivo per costringermi. Sei forse la persona che mi mette meno pressione, con te sono completamente a mio agio, mi fido di te. Sento di poter essere me stessa, e non l’ho mai provato con nessuno. Lo so che forse è presto, ma a volte nella vita bisogna buttarsi. So che ci sono dei rischi, mi sono informata su internet, posso dirmi abbastanza esperta. Ho visto anche dei video, so che può far male. Forse i miei mi scopriranno, forse un giorno me ne pentirò, ma perché non farlo? Anche se posso sembrare stupida e irresponsabile non importa, ho pur sempre quindici anni. Posso sbagliare.
Non avrebbe mai pensato che lei fosse così matura e trasgressiva allo stesso tempo. Fino a poche ore prima era convinto si sarebbe tirata indietro, come tante altre ragazze. Fanno tanto le grandi, le coraggiose, poi invece quando si tratta di andare fino in fondo tirano fuori qualche scusa. Lei invece lo guardava negli occhi, era una tipa tosta.
-Sicura che sia la tua prima volta?
-Sì, sono pronta.

Detto questo si stese sul letto e, tremando un po’, si alzò la maglietta fino a sotto il seno. Lui frugò nella tasca del suo giubbotto finchè non trovò quello che cercava. Lei capì che era arrivato il momento. Lui si avvicinò alla sua pancia, le fece un po’ male. Ed ecco che finalmente lei sfoggiava un bel piercing all’ombelico.

(di Serena Guglielmi)