Un filo

Il vecchio guardava l’acqua correre lungo un solco che si era scavata nel prato. Appoggiato al bastone, si lasciava perdere nella corsa del rigagnolo verso l’inevitabile giù, ogni ruga un sorriso, ogni sorriso una goccia. La musica dell’acqua e quella del mondo sembravano… Erano la stessa musica, la stessa acqua, lo stesso mondo, lo stesso vecchio. E sembravano divertirsi. A un certo punto un filo bianco passò nella corrente, restò impigliato e si tese a mo’ di ponte.
Presto foglie e cose piccole si incagliarono nel filo, sempre più numerose, fino a costituire una vera e propria diga che fece esondare il rigagnolo. L’acqua guadagnò centimetri su centimetri di prato, fino a giungere ai piedi nudi del vecchio, che con un brivido scoppiò a ridere e liberò filo, foglie e cose piccole, demolendo così la diga improvvisata.
Ora l’acqua era rientrata nel suo solco e di nuovo correva verso giù, come prima.
Una farfalla passò di lì, e il vecchio la seguì.

(di Carlo Zambotti)