Fiori sul barcone

La falsa primavera arriva
come le dita di Andromeda,
belle mani dirai,
ma sotto ci scorgi le catene.
È come scoprire
che la mezzanotte si piange addosso,
distrugge per salvare una conchiglia
vuota
sulle sponde del Nilo.
Un’orchestra di profughi
che suonan la fuga
e sentenziano:
moriremo tutti annichiliti
dall’eco di una stanza
di pelle e ossa.
Cattive vibrazioni
e fiumi di sangue nero
dall’ascensore sotterraneo.
Pretesti da iene.
Un caccia nel cielo
non fa primavera.

(di Fabio Francesco Barletta)